Luigi Biddau ed il suo primo libro. Da leggere con attenzione per comprenderne i significati profondi in esso contenuti.

Pubblicato il da totoi fadda

Copertina del libro di Luigi Biddau

Copertina del libro di Luigi Biddau

 

 

Ittiri, 13 ottobre 2018

E' freschissimo di stampa il libro di Luigi Biddau dal titolo "non c'è niente che sia illuminazione". Lo consiglio a coloro i quali, passatemi il termine, hanno il coraggio di  leggersi dentro e scoprire i lati più nascosti della propria coscienza. Nello scorrere i dodici capitoli del libro, letteralmente da divorare, si percepiscono varie e tante sensibilità di cui è dotato e ricco Luigi. La retro-copertina, contiene  tutto quello che vorremmo sapere e comprendere dell' autore.

Recita infatti : " Luigi Biddau nasce ad Ittiri il 22 marzo 1950. Consegue un diploma professionale e per due anni frequenta la facoltà di scienze politiche all' Università di Sassari. Nel 1968, a 18 anni, si iscrive al partito comunista italiano dove scopre la distanza abissale tra il pensiero di Antonio Gramsci e la politica di quel partito e se ne allontana. Scopre in quel periodo che la strada da seguire è un cammino  che si percorre in solitudine e senza inutili zavorre ideologiche, filosofiche e religiose.  Si trova un giorno a dire "La solitudine è il più grande conforto". Trascorre i suoi giorni nella sua casa in campagna senza aspettare che qualcosa accada".

"Bisogna indagare su cosa è la mente - sostiene ancora Luigi Biddau - cosa sono i pensieri e la coscienza di noi esseri umani, avere una mente capace di percepire e capire il conflitto in cui siamo immersi. Non ci sono solo le guerre, la povertà e la fame nel mondo, le malattie e i disastri all' ambiente a incuterci terrore ma i rapporti più semplici e quotidiani sono ormai causa di sofferenza e questo ci induce a capire che umani siamo di fronte ad una crisi totalizzante e cioè della nostra coscienza e della nostra mente. Dobbiamo chiederci, come esseri umani, se l' umanità ormai vada verso il suo declino." 
 

La vita di ogni essere vivente, dalla nascita sino alla sua dipartita, è vista e quindi narrata da Luigi Biddau quasi in chiave musicale. La vita  viene raccontata, sviluppandone un ragionamento lineare quasi come fosse un pentagramma virtuale  che, tra le sue righe e spazi segna le sue note della esistenza, ora basse ora sinuose e godibili indicandoci Il percorso della vita. I suoi video (che corredano questa sorta di recensione) e l'ultimo libro, dal titolo "Non c'è niente che sia illuminazione", sono da ascoltare e leggere attentamente perché ci rivela dei segreti arcani che ci consentono di interpretare nel modo giusto la nostra esistenza.

"Ogni citazione - aggiunge Biddau - che sia dei maestri, degli scienziati, dei dottori, dei filosofi o del calzolaio, del panettiere o anche dell' illuminato o ancor di più del dio vivente, fa nascere la autorità. Questa nascita è la nostra morte - sottolinea lapidario - fermare, ripetere, ostacola l' energia e la vita. Se ricevete un chicco di grano e ne avete compreso ogni cosa voi lo pianterete nella vostra terra e lì nascerà una spiga con trentasei chicchi di grano.  Quello, e solo quello, è ciò che potete dare in dono poichè solo quello è il vostro frutto, ma se vi ostinate a dare quel chicco che a voi è stato donato e cosi ognuno che lo riceverà , anche egli lo darà ad altri, quel chicco conoscerà solo la vostra sterilità e non ci sarà mai abbondanza e ricchezza per gli esseri umani . Sono ormai millenni che non facciamo altro che ripetere dando agli altri quanto ci ha dato gesù di nazareth, o il budda o siddarta o krishna o altri ancora senza che noi lo avessimo mai piantato e potessimo dire trentasei volte più forte e col sapore del nostro cuore ogni parola che ci appartiene. Questa è fecondità per il genere umano. Tutte le autorità che invadono la nostra mente dal dio supremo  all' ausiliario del traffico corrompono il nostro essere e ci rendono figli di madre sterile".
Che dire, leggetelo e comprendetelo perchè riesce ad infondere, stranamente, una pace interiore e nel contempo far risvegliare e prendere corpo tutti i nostri dubbi ed incertezze che ci impediscono, a volte, di capire l' Altro. 

Dice, forse parlando a dei possibili "nemici : "perchè vi accanite a combattermi a storpiarmi a offendermi a insultarmi...affilate la vostra lama per spezzarmi e le vostre offese non sono da meno. Tutto vi è inutile e dannoso perchè la mia armatura è il non corpo. Voi non avete le armi per trafiggerlo ne conoscete il mantra per dissuaderlo, tutto ciò che fate, che siete e che volete è pura vanità. Vi posso condurre dove non vi dimora paura, il viaggio è tutto lì. Ma a voi questo non è possibile poichè solo essa e motivo di vita per voi : rimanere senza paura è la più grande paura."

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