Piero Simula, cittadino ittirese, il più giovane dei candidati al Consiglio Regionale della Sardegna. In questa intervista snocciola le sue teorie e convincimenti per una Sardegna migliore.

Pubblicato il da totoi fadda

Piero Simula, cittadino ittirese, il più giovane dei candidati al Consiglio Regionale della Sardegna. In questa intervista snocciola le sue teorie e convincimenti per una Sardegna migliore.
Il numero dei candidati ittiresi alle ormai imminenti elezioni regionali, fissate nella giornata del 16 febbraio sono, salvo aggiornamenti dell'ultim'ora, ben sei.
Di questa mezza dozzina tre sono abbastanza noti all' elettorato ittirese essendo stati, sin dagli anni '70, sempre sulla cresta dell' onda e perennemente presenti, con momenti di gradimento a “sentimento variabile”, nell' agone politico locale essendo stati cresciuti e nutriti a pane e politica nelle file del PCI, poi PDS, poi DS, infine PD ed in seguito defenestrati dal “Cavallone di razza”.
Una defenestrazione, nel complesso rivelatasi salutare e benefica, che ha costretto i “nostri” a cercare casa politica in altri lidi, prontamente trovata. Questo nuovo accasamento, merito dell' intelligenza dei due protagonisti, contrariamente alla tontosità del terzo, ha determinato il capovolgimento della "desiderata” e sogni che il “Cavallone di razza” aveva disegnato nel suo intimo, la elezione in seno al Consiglio Provinciale dei due ex PCI.
Le novità dei candidati, non solo sotto il profilo personale ed umano ma anche sotto il profilo della ricchezza ideale dei programmi elettorali, è rappresentata da una parte da Nanni Sanna, che “corre“ in nome e per conto di Michela Murgia, e dall' altra da Piero Simula il più giovane, insieme alla candidata dell' area di destra, degli aspiranti Consiglieri Regionali.
Ed è proprio di Piero Simula che oggi vi parleremo. Un giovane Operaio di una azienda leader nel settore delle vernici e che porta con sé un discreto bagaglio culturale accompagnato ed arricchito da una spiccata sensibilità verso i temi del zonafranchismo, motore economico trainante della nostra Isola, e di quel sentimento di idea d' Indipendenza da parte del Popolo sardo da questa “Italia Matrigna”.
Un sentimento questo che pervade numerosissimi cittadini, non solo ittiresi, soprattutto giovani. Una buona base elettorale.
Piero Simula forse è l' unico che di quella politica politicante, fine solo a se stessa e autoreferenziale nonché mirata al raggiungimento di ambite posizioni di potere, non gli interessa proprio nulla.
<< Io sono liberamente apartitico, lontano da organizzazioni di apparato le quali, il più delle volte, disperdono le loro preziose energie in lunghissime discussioni inutili e poco costruttive. Sono invece per la politica giusta e ragionata; quella politica che costruisce qualcosa per gli altri, quella che consente di raggiungere obiettivi di una certa importanza, non al soddisfacimento dell' ambizione del singolo, ma a favore della collettività.>> Esordisce in questo modo Piero Simula sollecitato dalle mie domande in questa sorta di intervista-dialogo.
Domanda : Perchè questa tua decisione a candidarti con la lista del Prof. Gigi Sanna ?
Risposta : La prima cosa che mi ha colpito è l' onestà personale ed intellettuale del nostro candidato a presidente il Prof. Gigi Sanna. Un uomo che ha una cultura vastissima ed è buon conoscitore, essendone anche uno studioso, delle problematiche della Sardegna e dei sardi. L' uomo giusto quindi per poter rappresentare al meglio le istanze della nostra Isola ai vari livelli istituzionali. Io credo fermamente, e questa è una delle tante motivazioni che mi hanno spinto verso la candidatura, che tutti noi Sardi ci si debba impegnare con più impegno per rendere un servizio utile alla nostra terra; per la propria comunità locale portando avanti ragionamenti e ipotesi di governo tese alla difesa ed alla tutela della collettività. Credo sia necessario che ognuno di noi dia il proprio contributo per favorire il cambiamento. La situazione economica e sociale della nostra Isola, è sotto gli occhi di tutti, è davvero grave. La totale mancanza del lavoro, l' assenza di proposte serie e concrete per favorire il rilancio della nostra economia, affossano ancora di più le nostre imprese, il commercio, i nostri allevatori che non possono garantire una assunzione che è una ai nostri giovani.>>
E' un fiume in piena Piero Simula, dall' alto del suo discreto metro e novanta, e ti guarda dritto negli occhi infilzandoti le pupille con i suoi occhioni di ghiaccio, curiosi ed indagatori. Ed ha le idee chiare perché parla con fluidità ed appropriatezza della complessa materia della Zona Franca e di tutti i benefici economici, sociali e politici che potrebbero realizzarsi con la sua istituzione. La sua candidatura all' interno della lista del Movimento Zona Franca ha tutto il sapore, a giudizio di chi scrive, di quella voglia di studio ed apprendimento, di ricerca e di volontà nel perseguire una linea che porti finalmente al riscatto ed alla liberazione dal giogo delle politiche distruttive italianiste sino ad ora subite dal Popolo Sardo.
<< Le leggi, o perlomeno alcune delle leggi più importanti, sono aderenti alla realtà e sono portatrici di soluzioni positive perché hanno individuato i problemi più impellenti da portare a compimento ed hanno anche fornito tutti gli strumenti utili alla loro definitiva risoluzione - aggiunge il candidato ittirese - il dramma è che queste leggi vengono puntualmente disattese proprio dai legislatori. Non vengono applicate a dovere e non vengono portate alla conoscenza diretta del popolo negando in questo modo un diritto fondamentale agli amministrati !>>
D : Si è sempre detto che la Sardegna da sola, senza l' aiuto dello Stato, non sarebbe in grado di autogestirsi. Cosa ne pensi ?
R : << Guarda, i capitali in Sardegna ci sono eccome ! Basti pensare che se tutte le maggiori industrie presenti, non cito altre realtà minori ma che hanno comunque una influenza economica abbastanza importante, pagassero le tasse nella nostra isola; se i poligoni militari pagassero alla Regione gli affitti delle nostre terre e dei nostri siti utilizzati per i loro fini; se tutti i maggiori Gruppi Industriali quali Eni, Eon, Saras, le centrali Elettriche ed altre realtà di un certo peso la smettessero di trasferire i soldi e le ricchezze prodotte sulla nostra terra a Roma, la nostra Isola sarebbe il Paese del Bengodi. Avremmo prestato - noi stessi - intanto maggiore attenzione all' aspetto ambientale (oggi gestito da gente che probabilmente non conoscie la nostra bellissima terra) ed avremmo potuto dare un diverso orientamento allo sviluppo di quella grande Industria che è il turismo. Io credo sia giunta l' ora di dare vita, gambe e corpo alla Agenzia delle Entrate Sarda per gestire tutto il gettito economico delle nostre famiglie e non solo; è di fondamentale importanza creare e rilanciare una banca Sarda non condizionabile da forze capitalistiche ostili alla Sardegna per renderci autonomi sotto il profilo economico – una sorta di raggiungimento della sovranità monetaria tutta Sarda – che darebbe respiro e alimento alle nostre imprese>>
D : Come lo vedi il tuo prossimo futuro politico ?
R : << Il Movimento Zona Franca, lo si può leggere nel nostro programma elettorale, è “un insieme spontaneo di comitati e associazioni civiche che lottano per la Zona Franca in Sardegna. Il Movimento é composto da cittadini liberi e apartitici” .
Ecco, io sono lontano dai Partiti Politici ma mi rendo perfettamente conto che nel passato hanno avuto una funzione vitale per la società Sarda. Ritengo però che oggi i partiti abbiano invaso troppo le Istituzioni e tutti i suoi organi vitali di Governo e ne abbiano soffocato la vocazione di rappresentanza e di “risolutore dei problemi”. Questo è accaduto anche, ecco perché mi sento responsabilmente chiamato a dare il mio piccolo ed infinitesimale contributo, a causa delle troppe deleghe rilasciate in bianco senza mai assumersi le proprie responsabilità. I Sardi dovrebbero una volta tanto sforzarsi di capire come funziona la macchina amministrativa regionale e fare opera di controllo e vigilanza su chi è stato chiamato a rappresentarci richiamandolo continuamente al suo dovere di dire al Popolo cosa e come vuole fare una determinata deliberazione o assumere una decisione di merito. Con questa mia convinzione chiedo agli ittiresi ed a tutti coloro che vogliono fare dei cambiamenti radicali nelle politiche a favpre della nostra Terra, di accordarmi la loro fiducia ed il loro sostegno. Noi non distribuiamo né promettiamo posti di lavoro, noi garantiamo la difesa e la rappresentanza del Popolo Sardo e dei suoi diritti sino ad oggi calpestati.>>
E' determinato Piero Simula, ed ha le idee chiare su quali possano essere le ricette per risolvere la grave crisi che attraversa la Sardegna e l' Italia in generale. Ha fatto una buona impressione. E' chiaro, schietto, onesto e soprattutto determinato a sostenere le sue tesi che, da Sardo, sono condivisibilissime.
Non ci resta che augurargli una buona “raccolta” di consensi e di stare attento a non farsi “stritolare” dai grossi nomi della politica locale che, apparentemente calmi, si stanno massacrando di botte elettorali nella propaganda “porta a porta” e nelle pantagrueliche pranzate con gli “amici e sostenitori ittiresi”.
Intervento di Piero Simula alla presentazione della Lista e del programma.

Intervento di Piero Simula alla presentazione della Lista e del programma.

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